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Non smettere d’imparare

A luglio POTAFIORI si fa in quattro… quattro sabati dedicati a voi che desiderate avvicinarvi al mondo dei fiori, al design floreale e alla cura delle piante. La famiglia POTAFIORI apre le sue porte dalle 16 alle 18 per un ciclo di workshop con aperitivo.

8 luglio – SUSHI
15 luglio – GHIRLANDA AROMATICA
22 luglio – BOUQUET SPONTANEO
29 luglio – MAZZO ALLA POTAFIORI

Il costo comprensivo di materiali e strumenti è di 80 Euro.

Prenotazioni:
T. 02 870 65 930
Mail info@potafiori.com

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Archichef Night 2017

Il 21 marzo abbiamo ospitato gli amici di Towant Architectural Events per Archichef 2017 e le soluzioni culinarie proposte dagli architetti sono state a dire poco fantastiche!

Architetti che diventano chef per una sera: è il cuore della cena-evento in Italia e in Europa che mette dietro ai fornelli cinque noti studi di architettura. Nella prima tappa milanese sono stati: JM Architecture, SGS Architetti Associati, Studio DC 10, SDC Milano Architecture and Interior Solutions e Studio Bello Dias.

Ogni architetto è stato chiamato a selezionare la ricetta che descrive al meglio i tratti salienti del proprio studio, oltre a scegliere gli ingredienti e a ideare l’impiattamento finale.

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Zucchero filato da POTAFIORI

“Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto.” – Flaubert

Rosalba ha deciso di portare da POTAFIORI la macchina per lo zucchero filato. Si è mai vista questa cosa in un ristorante? Forse no, ed è proprio questo il bello.

Lo zucchero filato è magico e mette allegria, a suo modo riporta all’infanzia e allora, perché no…?
Cosa state aspettando, passate a trovarci!

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POTALAB di febbraio

Un pomeriggio da dedicare alla creatività e alla bellezza. Ecco che cos’è POTALAB.

Sabato dalle 16 alle 18 in via Salasco 17, Rosalba Piccinni insegna a realizzare SUSHI e SEGNAPOSTO floreali per rendere la propria casa, ufficio o studio un posto adatto alla natura e al design.

Prenotazione obbligatoria.

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“Tra il dire e il fare” di Settimio Benedusi

Inaugurazione
martedì 24 gennaio 2017 dalle ore 18

Installazione fotografica di Settimio Benedusi
a cura di Lorenzo Gaetani

Terzo appuntamento della potagallery, la galleria d’arte di POTAFIORI, dedicata al fotografo Settimio Benedusi. Continua così il percorso quadrimestrale nel mondo dell’arte contemporanea dove POTAFIORI non è solo vetrina ma parte integrante delle opere esposte in quanto site-specific, cioè espressamente concepite e realizzate dall’artista.

TRA IL DIRE E IL FARE

Tra il dire e il fare per alcuni c’è E IL.
Per altri solo la differenza tra pensiero e azione.
Per molti è un proverbio, e si sa che i proverbi hanno sempre ragione: ma è anche vero che, essendo di una banalità disarmante, non hanno proprio mai ragione.
Per una volta però, forse, sì: hanno ragione.
Questa volta tra il dire e il fare c’è veramente il mare.Il mio mare, il Mar Ligure, ossessionatamente da me fotografato.
Senza che ci sia nulla nell’inquadratura che non sia solo ed unicamente mare.
Mare, mare, mare.
Prova a ripetere con me.
Mare Mare Mare.
Ancora.
Vedrai che questa parola diventerà come le mie fotografie: qualcosa d’altro…
Qualcosa di misterioso.
Qualcosa che non è più la realtà.
Qualcosa dove naufragare.
Tra il dire e il fare c’è il Mare.

SETTIMIO BENEDUSI

Mio nonno paterno si chiamava come me, era tipografo ma nel tempo libero faceva l’attore comico in una compagnia teatrale.
Mia nonna paterna gestiva con piglio dittatoriale la cartoleria del paese.
Mio nonno materno era pasticciere, ed esportò la sua arte culinaria in America, dove emigrò da giovane.
Mia nonna materna morì giovanissima, e purtroppo so molto poco di lei.
Mio papà faceva il tipografo, ma anche il vino e amava andare in barca a vela.
Mia mamma faceva la maestra elementare, adesso ha 90 anni e legge tutti i giorni il giornale e un libro alla settimana.
Mia moglie disegna e crea meravigliosi cappelli artigianali.
Mio figlio si è laureato in matematica e fisica e adesso fa il ricercatore per l’università di Lugano.
Io faccio il fotografo perché mi piace raccontare storie con la macchina fotografica, lo faccio da quando avevo 12 anni.
Ho una sola piccola certezza: noi siamo la nostra storia.